BURONZO
La divisione in sette rami dei Signori di Buronzo, avvenuta nel XIV secolo, ha avuto un effetto singolare, se visto oggi: non uno ma sette castelli con innumerevoli aspetti architettonici, ognuno diverso, ma tutti collegati e afferenti allo spazio centrale del borgo, ora piazza Caduti.
L’insieme è straordinario, uno spazio scenografico sul quale si affacciano feritoie medievali, facciate settecentesche e neoclassiche, stili che sono il risultato di interventi per il mutare dei gusti un seicento anni di storia. Ma per coglierne pienamente il senso occorre percorrere lentamente il centro storico, le sue vie, entrare nei cortili e nelle maniche, osservare i nobili palazzi che ne fanno da corona.
Dentro e fuori: la posizione di Buronzo è altrettanto straordinaria, elevata quel tanto che basta per fare da osservatorio privilegiato verso le Alpi, dal Monviso al Monte Rosa, riflesse in primavera nelle risaie.
I PERCORSI
Il primo e più importante percorso di conoscenza di Buronzo non può essere che quello del centro storico (Percorso Rosso), scandito da dodici pannelli. Da piazza Cavour si sale la scalinata verso la chiesa parrocchiale di S. Abbondio e poi, seguendo la numerazione, si completa il giro, lungo circa un km.
Il Percorso Verde esce dal borgo in direzione Ovest, attraversa la strada di circonvallazione e si avvicina agli argini del torrente Cervo, va verso il guado per Gifflenga, attraversa la strada provinciale 62 incontrando il Cammino Eusebiano - itinerario storico-devozionale tracciato da Vercelli al Santuario di Oropa – e torna con questo al centro.
Dalla parte opposta del paese, verso Est, indicato in giallo, è stato tracciato il percorso della Scuola di Cammino, progetto “Salute in Cammino, 10.000 passi per stare bene”, per una lunghezza di 1000 metri, con andata e ritorno sui marciapiedi di via Vittorio Veneto, la strada che porta verso San Giacomo Vercellese.
